mercoledì 15 febbraio 2012

Regola dei 180 gradi


Una tecnica di ripresa diffusa è quella relativa alla continuità visiva: di sguardi, direzione e movimento. Per ottenere, in fase di montaggio, l'illusione della continuità visiva è necessario realizzare le inquadrature da posizioni non casuali: lo spazio di ripresa utilizzabile è pari a 180 gradi, quindi il set deve essere diviso in due parti da una linea immaginaria e soltanto una di queste può essere utilizzata per l'effettuazione delle riprese. 


L'esempio classico è il dialogo a due, in cui la linea immaginaria unisce lo sguardo degli interlocutori (figura in alto). Se le riprese vengono effettuate in modo corretto, tra i due personaggi si crea una corrispondenza di sguardi: lo spettatore ha la sensazione che i due si stiano guardando, come mostrano queste due inquadrature qui sotto.


Telecamera B                                                           Telecamera A


Utilizzando invece tutti i 360 gradi - si parla in questo caso di scavalcamento di campo - si creano disturbi percettivi: i due personaggi guardano dalla stessa parte, come mostrano le seguenti inquadrature.


Telecamera B                                                          Telecamera C
Il principio dei 180 gradi vale anche per mantenere continuità di movimento o direzione: se una persona viene ripresa mentre cammina la linea dell'azione determina la suddivisione dello spazio in due parti. 

Il rispetto della regola fa in modo che un personaggio che si sposta da sinistra verso destra continui a spostarsi sempre verso lo stesso lato nelle inquadrature successive. Il salto di campo in questo caso dà la sensazione di una persona che va avanti e indietro.

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