mercoledì 1 febbraio 2012

La sceneggiatura: commento parlato e colonna sonora



Un buon realizzatore di audiovisivi non fiction si interroga su come raccontare attraverso una rappresentazione visiva, sia perché spesso il pubblico ricorda principalmente ciò che viene mostrato e dimentica ciò che viene detto, sia perché esistono mezzi espressivi più funzionali alla parola scritta (letteratura, giornalismo) e a quella speakerata (radio). 

Spesso la forma parlata è utilizzata come modalità espressiva principale: più per incapacità professionale, alla base di una sceneggiatura vi è un testo scritto che viene successivamente speakerato e che finisce col diventare la guida per la fase realizzativa, provocando ciò che è definito uso radiofonico del linguaggio televisivo: una trasmissione di informazioni, così come avviene alla radio, che subordina il canale visivo alla parola e non sfrutta il potere comunicativo dell'immagine.


Nell'audiovisivo non fiction tra i limiti più comuni vi è l'abuso di interventi orali. Spesso compaiono sullo schermo docenti, o esperti di contenuto, che spiegano oralmente ciò che invece andrebbe mostrato visivamente. Sono pertanto da bandire le lunghe e monotone interviste che ripropongono il limite di un commento parlato non adeguatamente supportato dal racconto visivo e impediscono di fatto una efficace fruibilità del prodotto.

Se sullo schermo scorrono immagini di foreste, vette montane, ghiacciai, la voce recitante non dovrebbe dire, ad esempio: Montagne di neve e granito, che innalzano verso il cielo le loro creste dentellate. Colate di ghiaccio, sconvolte da crepacci. Vallate coperte da foreste di abeti e larici. Più efficace sarebbe farci sapere in che parte del mondo si trovano tali ambienti naturali, perché la loro conservazione è necessaria, quali eventuali pericoli li minacciano ecc. Notizie che le immagini da sole, per quanto suggestive, non sarebbero state in grado di trasmetterci.

La colonna sonora è composta, oltre che dal parlato, anche da musica, effetti, rumori d'ambiente. I rumori di presa diretta devono essere registrati con attenzione da un fonico durante l'effettuazione delle riprese. È indispensabile esplicitare nel progetto il ruolo comunicativo che i rumori del reale vengono ad avere.


(Nella foto: Michael Giacchino, uno dei più grandi compositori di colonne sonore degli ultimi anni)

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