mercoledì 1 febbraio 2012

La sceneggiatura


Nei documentari, in cui non è possibile prevedere tutto in anticipo, o in quei lavori in cui si cerca un rapporto molto stretto con situazioni reali (si lascia spazio al caso e all'improvvisazione), la forma della sceneggiatura non è facilmente prevedibile. Per questo motivo si parla di sceneggiatura come work in progress.

Come detto, in molti lavori a carattere documentaristico la fase di ideazione-progettazione (soggetto-scaletta) è finalizzata a individuare la struttura dell'audiovisivo e a determinare le riprese da eseguire; soltanto dopo l'effettuazione delle riprese (prima del montaggio) è possibile organizzare in una sceneggiatura abbastanza dettagliata i materiali che si hanno a disposizione. 


Riportiamo due esempi. 

Si pensi ad un qualsiasi prodotto a base di interviste. Nella fase di ideazione (sogg./scaletta) si prevedono le tematiche delle domande e il modo in cui girare le interviste; in un secondo momento, le risposte possono essere organizzate all'interno del progetto. Questo lavoro, anche se può avvenire direttamente in montaggio, è preferibile effettuarlo su carta estrapolando i testi integrali delle risposte al fine di provare gli accostamenti tra le diverse interviste con il "copia/incolla" di un normale software di videoscrittura.

In molti documentari che si occupano di studiare la vita di una specie animale l'aspetto più importante del lavoro è l'osservazione, che a volte può durare anche diversi anni: in questi casi è difficile fare previsioni sulla durata delle riprese, oppure scrivere una sceneggiatura dettagliata. La "caccia" alle situazioni che si vogliono utilizzare deve essere indirizzata alla "cattura" dei momenti fondamentali nella vita dell' animale oggetto dello studio: nascita, crescita, lotta per la sopravvivenza, ricerca del cibo, accoppiamento, rapporto con gli altri animali, morte, stagioni, ambiente circostante ecc. Soltanto dopo l'effettuazione delle riprese è possibile organizzare i materiali registrati. 

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